La cordata con Della Valle,
Mediobanca, UnipolSai e Pirelli resta in gioco offrendo 0,80 euro ad azione, nonostante
il referendum in Gran Bretagna, non facendo valere così la clausola sulla
possibilità di far saltare l'operazione in caso di vittoria dell'exit. Malgrado
la seduta di venerdì in Piazza Affari, le quotazioni di Rcs sono rimaste oltre i valori
delle due offerte in campo, con un ultimo prezzo a 0,762 euro. Cairo
Communication ha chiuso a 4,252 euro. La Brexit gioca a favore dell'offerta in
contanti che propone un corrispettivo certo, mentre l'offerta di scambio è
appesa al valore delle azioni Cairo Communication, anche se con la promessa
di distribuire un dividendo straordinario di 0,256 euro per azione nel caso in
cui l'Ops non dovesse avere successo. A questo punto anche
nell'Ops è contemplata la possibilità di ritirarsi al verificarsi di eventi
straordinari come la decisione del Regno Unito di uscire
dall'Unione europea ma ieri dall'imprenditore piemontese non è arrivato alcun
segnale in questo senso. Per allinearsi all'Opa, alle ultime quotazioni di
Borsa, Cairo dovrebbe alzare il concambio a 0,19. Questo vorrebbe dire diluire
il controllo dal 72,98% attuale fino a un massimo del 32,2%, in caso di
adesione totalitaria all'Ops. Non una differenza abissale, considerato che
l'assemblea straordinaria del 18 luglio potrà
varare il voto maggiorato. Il risultato di Brexit e il rilancio a 80 centesimi
di Bonomi & C. alza di molto la sfida per Urbano Cairo che finora si è
mosso da solo e con le proprie forze.