Può partire il processo di aumento di capitale per Carige funzionale al salvataggio dell'istituto ligure. Il 3 dicembre Consob ha approvato il prospetto informativo relativo all'operazione e ieri, 4 dicembre, ha avuto inizio l’offerta. Questa terminerà alle 14 del 13 dicembre. L’operazione si inquadra nel contesto della manovra di rafforzamento patrimoniale, approvata lo scorso 20 settembre dall'assemblea di soci alla luce del Piano Strategico 2019-2023. Attraverso l'aumento, che ha un controvalore complessivo pari a 700 milioni di euro, il Fondo interbancario acquisterà una quota di controllo fino all'82% della banca. L’operazione di rafforzamento patrimoniale, si compone anche di un bond da 200 milioni e dalla cessione di crediti. A tal proposito nei giorni scorsi Amco, proprietà del ministero dell'Economia, ha acquisito 2,8 miliardi di euro in crediti deteriorati di Banca Carige, per il 60% utp. Il prezzo complessivo dell'operazione è di un miliardo. Il piano è funzionale ai fini della continuità aziendale del gruppo Carige e alla chiusura della procedura di amministrazione straordinaria ma la situazione potrebbe complicarsi: alcuni giorni fa a Banca Carige è stato notificato un atto di citazione da parte del rappresentante comune degli azionisti di risparmio. Obiettivo della citazione: l'impugnazione delle deliberazioni assunte dall'Assemblea straordinaria del 20 settembre, proprio quella che ha approvato l'aumento di capitale da 700 milioni di euro. Se la delibera dovesse essere sospesa, sia l'aumento sia l'intera manovra di rafforzamento patrimoniale sarebbero a rischio. Nella nota con cui la banca ha comunicato l'approvazione della ricapitalizzazione, Carige ha riportato anche i risultati economici netti della banca. La banca nel 2019 dovrebbe registrare una perdita di 779 milioni e, in dettaglio, nel primo semestre ha riportato un risultato economico netto negativo di 428,5 milioni. Al 31 dicembre 2018 era negativo invece per 272,8 milioni.