Bacamul, storico gruppo della famiglia Babini da quando era una conceria, ha iniziato una sorta di “filantropia immobiliare”, come viene definita da Paola Dezza sul Sole 24 Ore. Infatti, la strategia aziendale è improntata alla valorizzazione degli asset in portafoglio per passarli alle generazioni future, con il desiderio di puntare su cultura e storia italiane e di reinvestire gli utili nelle proprietà. Il portafoglio immobiliare di Bacamul, che ad oggi opera nel settore del real estate, vanta vari asset retail, come ad esempio il palazzo di Montenapoleone affittato a Lvmh (in portafoglio dal dopoguerra), l’edificio storico che ospita Temakinho e gli uffici della società in via Boccaccio a Milano. Gli immobili, tutti concentrati in Italia, non sono mai acquistati con lo scopo di essere rivenduti e vengono finanziati mantenendo il debito a livelli minimi. Inoltre, i dividendi della società vengono tutti investiti in nuovi progetti di valorizzazione del territorio. L’ultima operazione effettuata dal gruppo è la ristrutturazione dell’hotel Borgo dei Conti vicino a Perugia, che per via della pandemia ripartirà per primo anche grazie alla sua posizione, completamente immersa nel verde. L’amministratore delegato Carlo Babini Merlo, alla guida della società dal 2018, vede oggi un grande rischio per il settore dell’ospitalità nell’aprire a dei fondi opportunistici che comprano ad un prezzo scontato per poi rivendere gli asset a valori più alti una volta usciti dalla crisi. Per questo motivo il gruppo ha sempre rifiutato, per ora, le diverse offerte ricevute da parte di fondi di investimento o famiglie che vogliono investire nel real estate italiano.