C'è un nuovo progetto allo studio che potrebbe scongiurare la revoca della concessione delle Autostrade ad Atlantia, minacciata dal Governo Conte e tracciata nel Milleproroghe. Si tratta di un fondo di nuova costituzione in cui Atlantia conferirà il controllo di Autostrade per l'Italia mentre F2i trasferirebbe i suoi asset autostradali e aeroportuali in cambio di quote del nuovo veicolo. Questo “fondo Aspi” poi verrebbe aperto ad altri investitori che operano nel settore delle infrastrutture e Atlantia passerebbe da "azionista" a "quotista" di Autostrade per l'Italia. Gli advisor sono già al lavoro su questo piano. Secondo rumors sono all'opera quattro banche d'affari e due studi legali. Da parte di Aspi lavorano Jp Morgan, Mediobanca e lo studio Erede; per F2i ci sono invece Goldman Sachs, Banca Imi e i legali di Cleary Gottlieb. Il piano è visto come un compromesso in grado di sbloccare la complicata partita delle concessioni, riuscendo anche a soddisfare il vincolo politico che vorrebbe Atlantia e la famiglia Benetton uscire di scena. Il governo è già a conoscenza del progetto e ci sarebbe anche qualche apertura. Ogni ipotesi che offra la possibilità di tutelare l'interesse pubblico ancora più efficacemente della revoca sarà presa in considerazione, ha dichiarato il presidente del consiglio Giuseppe Conte nei giorni scorsi. Inoltre questo fondo prevede l’uscita effettiva di Atlantia dalla gestione di Aspi. Le nuove autostrade non avrebbero un “padrone” ma solo diversi gestori che comunque non coinciderebbero con Atlantia. La revoca delle concessioni potrebbe avere serie conseguenze sulla sostenibilità del debito di Aspi il cui default avrebbe ricadute negative per lo stesso Stato firmatario dei contratti con relative garanzie. La società ha una esposizione di circa 10,6 miliardi e già oggi alcuni creditori (come la Bei e la Cdp, la Cassa depositi e prestiti) potrebbero chiedere il rientro rendendo impossibile la di risistemazione societaria. Se da una parte si lavora a questo “fondo Aspi”, dall’altra la revoca prevista nei Milleproroghe mercoledì scorso ha incassato la fiducia alla Camera.