Il 14 febbraio sarà un giorno cruciale per Astaldi, società di costruzioni che lavora nell'ambito delle grandi opere. Giovedì scadrà, infatti, il concordato e l’azienda dovrà presentare un piano di ristrutturazione aziendale se non vuole finire in amministrazione straordinaria. Per quel giorno si attende anche l'offerta per il salvataggio da parte della concorrente Salini Impregilo, dopo che il gruppo giapponese Ihi si è tirato indietro (terminata la due diligence infatti non ha fatto pervenire una proposta vincolante). Stando ai rumors Salini dovrebbe offrire aumento di capitale di circa 300 milioni di euro per gli asset. Questo servirà a mantenere operativi i cantieri aperti. Successivamente si dovrà pensare ai 2 miliardi di euro di debiti che Astaldi ha tra esposizione finanziaria e fornitori. E dovrà anche essere fatta una proposta agli obbligazionisti che hanno un bond da 700 milioni di euro in scadenza l'anno prossimo. É probabile che Pietro Salini cercherà un fondo di private equity come partner per finanziare l'operazione. Inizialmente si pensava che Cassa depositi e prestiti avrebbe affiancato l'imprenditore nell'offerta ma proprio nei giorni scorsi la Corte dei Conti ha redarguito sull'utilizzo della Cdp come "fondo salva imprese".