Private equity
1 Giugno 2020

Aspi aperta, ma a nuovi soci in minoranza

Benetton favorevoli al riassetto azionario ad alcune condizioni

Atlantia, la holding di Aspi, è disposta ad aprire il capitale di Autostrade per l’Italia ma a partner di minoranza con cui condividere un progetto industriale di lungo periodo. Il sì all’ingresso di nuovi soci è un via libera condizionato. Non solo perché gli azionisti dovranno avere un ruolo di minoranza ma anche perché prima è da chiarire il quadro regolamentare. Il riferimento è all’articolo 35 del decreto Milleproroghe che ha unilateralamente modificato i termini della convenzione in caso di revoca della concessione, abbassando il valore di Aspi. Nei giorni scorsi c'è stato un incontro tra i vertici di Autostrade e il governo e il premier Giuseppe Conte dovrebbe incontrare gli esponenti della maggioranza per esaminare il dossier a breve. Il centro delle discussioni sarà la strategia da sposare con la concessionaria autostradale: c'è l'ipotesi della revoca ma è uno scenario limite. Più auspicata l'apertura a soci istituzionali, riducendo così la quota dei Benetton che oggi hanno il 30,25% in Atlantia che a sua volta pesa per l’88,06% nell’azionariato di Autostrade per l’Italia. Al riassetto dovranno fare seguito tagli delle tariffe e nuovi investimenti. Tra i contatti preliminari avviati con soci istituzionali ci sono quelli con F2i e Cdp. La diluizione dei Benetton nella holding potrebbe essere accettabile se servisse per superare l’impasse con il governo e potrebbe anche coinvolgere anche un grande player infrastrutturale privato. A questo proposito in modo indipendente si sta muovendo il fondo australiano Macquarie. Ora come ora, le condizioni per fare entrare nuovi azionisti però non ci sono, lo ha detto l’ad di Atlantia Carlo Bertazzo ad Ansa. Non c'è molto tempo comunque per arrivare a un accordo. Aspi fino al 30 giugno può far valere il diritto di recedere dalla convenzione e nel qual caso chiedere un indennizzo, che è stimato in oltre 20 miliardi, per le modifiche introdotte dal Milleproroghe. Le parti interessate quindi dovranno raggiungere un’intesa entro tale data. Intanto resta aperto il dossier Telepass: un gruppo di banche d’affari (Mediobanca, Banca Imi e Goldman Sachs) ha già raccolto l’interesse di fondi tra cui Apax, Partners Group, le cordate di Bain Capital e Advent più Warburg Pincus e Neuberger Berman, come scrive La Stampa. La possibile scelta potrebbe avvenire a cavallo dell’estate.

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