Giovedì 3 ottobre sarà una data cruciale per la compagnia di traghetti Moby, dopo che alcuni fondi hanno chiesto al Tribunale di Milano di avviare nei suoi confronti una procedura concorsuale. L’istanza verrà esaminata dal giudice della sezione fallimentare Alida Paluchowski. La compagnia, che fa capo alla famiglia Onorato, a sua volta ha dato mandato agli avvocati per denunciare i fondi. Carlo Festa sul Sole24ORE ricostruisce la vicenda che ha portato gli invesittori e il gruppo armatoriale ai ferri corti: nelle scorse settimane Moby ha ceduto due delle sue navi più redditizie, moderne e capienti all’armatore danese Dfds e contestualmente ne ha acquistate altre due più datate. I fondi hanno visto un rischio in questa mossa lamentando una forte diminuzione del patrimonio a garanzia delle loro obbligazioni. Fino a oggi Moby ha sempre rispettato le scadenze finanziarie e, dopo avere rivisto leggermente i covenant con gli istituti di credito, sono stati ripagati da una tranche di finanziamenti. I fondi attivisti invece hanno comprato sul mercato secondario un bond da 300 milioni di euro con rimborso fissato a febbraio 2023 e interessi al 7,75%. Ora i bondholders temono che la società non onori la scadenza di pagamento degli interessi il prossimo anno. Così hanno presentato istanza di fallimento su Moby, per il rischio di una presunta insolvenza futura e prospettica. La loro tesi ruota attorno all’articolo 5 della legge fallimentare, secondo il quale lo stato di insolvenza si manifesta anche quando non si evidenzino fatti concreti che portino al default e se viene dimostrata una gestione scorretta, che a sua volta può portare a dissipare il patrimonio del gruppo. La giudice Paluchowski ora può prendere diverse strade a partire da quella di rinviare la decisione, per analizzare meglio le carte. Le possibilità di scelta sono rigettare l’istanza dei fondi, accettarla, nominare un amministratore giudiziario. Per questo riguarda il debito nei confronti delle banche, Unicredit per prima, questo ammonta a 160 milioni di euro e prevede una rata di 50 milioni il prossimo anno e il saldo a scadenza.