Come riporta Andrea Giacobino su Milano Finanza, alcuni giorni fa quattro grandi quotisti di Sator Private Equity Fund hanno scritto una lettera alla Sator di Matteo Arpe riguardante la mancata dismissione di Banca Profilo ad opera del fondo e sul rifiuto dell’offerta da 160 milioni recapitata qualche mese fa da Banor Sim. Quest’ultima, secondo il management, non coglierebbe a pieno le potenzialità della banca come espresse nei dati gestionali 2020.
Gli scriventi hanno espresso dei timori e colto alcune criticità, come ad esempio il tempo a disposizione del management che sta lentamente esaurendosi e, di conseguenza, potrebbe metterlo in una posizione di estrema debolezza in fase negoziale, rischiando di accettare un’offerta inferiore a quella che oggi è sul piatto.
I quotisti invitano inoltre Sator a valutare se possano sussistere rischi di conflitti d’interesse per gli investitori in relazione alla posizione di Matteo Arpe, presidente e amministratore delegato, che attualmente è il principale azionista della società. In relazione a ciò, hanno chiesto di conoscere quali siano i presidi che possono assicurare la corretta gestione dei potenziali conflitti d’interesse e quindi la tutela dei quotisti stessi.