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25 Novembre 2019

Accordo tra sindacati per Carige in attesa dell'aumento di capitale

680 uscite volontarie, 45 filiali chiuse

Carige e le organizzazioni sindacali hanno trovato un'intesa in merito alle modalità di gestione del del Piano Strategico 2019-23 che prevede 800 uscite volontarie da qui a quattro anni. Lo riferisce Gilda Ferrari sul Secolo XIX. La trattativa è durata 72 ore, è andata avanti nella notte tra martedì e mercoledì con solo cinque ore di stop e si è sbloccata con l'intervento dei commissari Modiano e Innocenzi. Il piano prevede 680 uscite volontarie coperte dal fondo esuberi dei bancari (tutti lavoratori di almeno 59 anni), una ventina che rientrano nella misura Quota 100 e un centinaio di uscite cosiddette "fisiologiche". Quest'ultimo gruppo riguarda una stima dei dipendenti che entro i prossimi quattro anni per ragioni personali lasceranno l'azienda (nel 2019 per esempio hanno lasciato Carige per scelta personale 63 lavoratori). Complessivamente le uscite previste dalla trattativa sono 800, a cui se ne aggiungono 450 negoziate dall'ex ad Paolo Fiorentino. Le nuove assunzioni nei prossimi quattro anni invece saranno 70 e a fine 2023 l'organico di Carige sarà composto da circa 3mila dipendenti. La banca e i sindacati hanno anche trovato un accordo sull'integrativo aziendale e la chiusura delle filiali. A questo proposito oggi Carige ne conta 490 in Italia, le prime 45 chiuderanno lunedì prossimo mentre altre 50 nel primo semestre 2020. Ora tutto è pronto per l'aumento di capitale che i commissari contano di lanciare nella prima settimana di dicembre, scrive il quotidiano. Carige ha già inviato a Consob la documentazione dell'accordo e l'autorizzazione dell'Authority dovrebbe arrivare entro fine novembre. Inoltre è stata siglata anche la transazione con Amissima per 122,5 milioni di euro, come richiesto da Apollo. Nel corso dei mesi l'entità della ricapitalizzazione è lievitata e si è passati da 400 milioni, un anno fa, fino agli attuali 700 milioni più un bond subordinato da 200 milioni. Una volta effettuato l'aumento di capitale scatterà la fase due del piano di rilancio per Carige con il coinvolgimento della Cassa centrale di Trento che, nel corso del 2020, dovrebbe salire nell’azionariato e mettere anche mano alla governance.

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