Private equity
29 Aprile 2020

Accordo tra Cvc e Sei nazioni in standby

Le federazioni proprietarie cercano di capire che effetto avrà il coronavirus sul contesto sportivo

L'investimento da 300 milioni di sterline, pari a 345 milioni di euro, da parte del fondo Cvc nel campionato Sei Nazioni era a un passo dal realizzarsi ma il coronavirus ha messo in pausa la transazione. Stando ai rumors il contratto ufficiale giace sul tavolo in attesa delle firme da circa un mese. Come ricostruisce il Financial Times i sei sindacati coinvolti nel campionato stanno prendendo tempo per capire quale sarà il colpo finanziario che dovranno affrontare a causa del Covid-19. Il fondo lussemburghese dal 2018 ha deciso di investire nel rugby con l’ambizioso piano di impegnare circa 600 milioni di sterline. Prima ha preso una quota del 27% nel massimo campionato inglese, la Premiership Rugby per 200 milioni di sterline, poi lo scorso novembre ha pagato 120 milioni per una partecipazione del 27% nel Pro14, torneo per club in scala mondiale in cui partecipa anche l'Italia. Mentre a settembre è entrato in un periodo di trattativa esclusiva con il Sei Nazioni. Dell'acquisizione ne avrebbe beneficiato anche l'Italia. Secondo i dati del Sole 24 Ore, la vendita del 15% del Sei Nazioni e del 27% del Pro 14 avrebbero dovuto portare nelle casse della Fir 60 milioni complessivi. I dubbi nei mesi passati non sono mancati anche da parte di Cvc che aveva preventivato di vendere i diritti tv del prossimo torneo a circa 800 milioni di euro ma ha incontrato le resistenze dei sindacati interni convinti invece che il torneo debba rimanere in diretta in chiaro.

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