Secondo una stima preliminare dell’ASCRI, associazione spagnola del private capital, nel 2020 sono stati investiti 5.561 milioni di euro per un totale di 765 operazioni. Nonostante la pandemia globale, il mercato ha mantenuto il suo dinamismo, tanto da far registrare un nuovo record in termini di numero di deal, grazie ai comparti del mid market e venture capital. Per quanto riguarda l’ammontare investito, invece, il 2020 è stato il terzo anno più prolifico in coda a 2019 e 2018. Il segmento del venture capital, come di consueto, è quello con il maggior numero di operazioni, 624, per un totale di 750 milioni di euro. Tutti i precedenti record sono stati superati, principalmente grazie a un gran numero di investimenti di ammontare superiore a 10 milioni di euro (13 rispetto agli 8 del 2019). Guardando alla tipologia di investitori, più del 75% dei capitali è stato investito da operatori internazionali, in linea con gli anni precedenti. I fondi nazionali hanno ridotto il proprio contributo in termini di volume investito, pari a 1.365 milioni di euro (erano 1.812 l’anno precedente), distribuiti su 587 deal in società spagnole. Con riferimento alla dimensione degli investimenti, il comparto del mid market (deal compresi tra 10 e 100 milioni di euro) continua ad essere molto attivo, con 1.954 milioni di euro investiti grazie a 79 operazioni. Passando ora alla tipologia di operazioni, i buy out guidano il mercato in termini di ammontare, pari a 3.490 milioni di euro, suddivisi in 44 deal. Gli investimenti di expansion sono stati 77 per 711 milioni di euro. Nel 2020, gli operatori spagnoli hanno raccolto 2.026 milioni di euro (+6% rispetto al 2019), di cui oltre 700 milioni sono andati a veicoli di venture capital. Per finire, i disinvestimenti, calcolati al costo di acquisto delle partecipazioni, hanno raggiunto una quota stimata di oltre un miliardo di Euro, mediante 223 operazioni. Rispetto allo scorso anno, c’è stato un calo nelle exit dovuto principalmente ad un focus sulla gestione del portafoglio e a una mancanza di visibilità al momento della proiezione delle valutazioni. Guardando al canale di disinvestimento, in termini di ammontare, il preferito risulta essere la vendita ad un operatore industriale (48%) seguito dalla vendita ad altro operatore di private equity (30%) e dai writeoff (10%).