AIFI, nel rispondere alla consultazione avviata dalle autorità sugli Orientamenti di vigilanza per le SIS, riconosce che la nuova tipologia di veicolo, dedicato alle fasce basse di raccolta, intercetta la necessità espressa dal mercato di uno schema di gestione snello che potrebbe essere costituito da team che non hanno, ad oggi, track record sufficiente per potere avviare una SGR o una Sicaf ordinaria e una raccolta di capitali istituzionali e su base strutturata. Considerate le misure legislative già approvate a favore del mercato del venture capital e i fondi di fondi istituzionali operativi, ci può essere interesse a strutturare nuovi intermediari come first time team per candidarsi quali target di investimento di queste iniziative. Tuttavia, l’associazione formula, oltre ad alcune richieste di chiarimenti, anche proposte per una maggiore flessibilità e semplificazione della disciplina delle SiS, quali l’innalzamento del patrimonio in gestione da 25 a 100 milioni di euro e un meccanismo di registrazione in un apposito albo presso la Banca d’Italia in luogo del processo autorizzativo.