Studi e approfondimenti
27 Marzo 2020

AIFI chiede al Governo interventi a supporto del private capital

Il documento con le proposte, consegnato a Mef e Mise

AIFI ha redatto un documento che contiene una serie di proposte consegnate al Governo a favore del private capital; in questo contesto, infatti, è importante supportare anche gli investitori così che questi possano a loro volta fornire capitali alle piccole e medie imprese per farle ripartire. Il documento è stato consegnato a Gian Paolo Manzella, sottosegretario del Mise e a Ignazio Vacca, capo della segreteria del Mef. Inoltre, a livello europeo, AIFI sta condividendo alcune proposte portate avanti dall’associazione di riferimento, Invest Europe. Nel documento consegnato si chiede, tra le altre cose: promozione dell’investimento di fondi pensione e casse di previdenza in tutte le asset class di private capital; l’abbassamento della soglia minima di investimento per gli investitori privati in fondi riservati da 500.000 a 100.000 euro o la previsione di una categoria di investitori semi-professionali; attrazione di capitali istituzionali verso le diverse asset class del private capital; attivazione delle risorse erogate da Cassa Depositi e Prestiti attraverso il Fondo Italiano d’Investimento e Cdp Venture Capital, con un’azione di moral suasion affinché anche fondi pensione, casse di previdenza e compagnie assicurative convergano; promozione del mercato del private debt attraverso l’incentivo fiscale previsto, nella forma di detassazione dei capital gain, per fondi pensione e casse di previdenza; supporto con un fondo di fondi di turnaround che dia impulso a tali operatori anche per affiancare il sistema bancario nella gestione di situazioni di crisi aziendali. Lato Venture capital l’associazione chiede: il potenziamento dell’operatività del Fondo Nazionale Innovazione, destinando, oltre a quanto già previsto (circa un miliardo di euro tra risorse Mise e Cdp), ulteriori risorse da parte del Mise volte a rafforzare il fondo di fondi venture (con una ulteriore auspicabile destinazione di 200 milioni da parte del Mise oltre alle risorse già pianificate su tale fondo – 200 milioni già apportati da Cdp e 100 milioni in corso di sottoscrizione da Mise – per un totale di 500 milioni); la previsione di una nuova dotazione di risorse Mise (ipotesi 200 milioni) per investimenti in round B o C volti a rafforzare le imprese in portafoglio dei fondi di VC; il lancio di un nuovo fondo di technology transfer sulla base della positiva esperienza di ITAtech; il supporto alle startup attraverso il rafforzamento del fondo centrale di garanzia per startup innovative.

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