Sagitta (gruppo Arrow) raccoglie capitali per npl e distressed
Ok alla commercializzazione di un nuovo veicolo feeder che foraggerà un fondo master
Il quadro macro economico globale e la continua incertezza geopolitica hanno rallentato il mercato delle ipo in Europa nel primo trimestre del 2019. Volumi e valori sono stati i più bassi dal 2009. Nonostante ciò, un buon numero di aziende si stanno preparando a fare un'offerta pubblica iniziale nel 2019. E' quanto emerge dalla analisi “Ipo Watch Europe” di PwC sulle offerte finalizzate in Europa nel primo trimestre 2019. Dalla ricerca emerge che nei primi tre mesi dell'anno in Europa 32 operazioni hanno raccolto 0,7 miliardi di euro contro i 13,1 miliardi registrati nello stesso periodo dello scorso anno con 69 ipo. Il valore medio delle offerte è stato di 22 milioni rispetto ai 190 del primo trimestre 2018. La borsa più attiva è quella di Londra con cinque initial public offering finalizzate per 0,557 miliardi mentre il settore che ha attirato maggiormente l'attenzione è quello dei financial services. Nello specifico in Italia ci sono state sei ipo, tutte sull’Aim, che in totale hanno raccolto 0,048 miliardi di euro. La più significativa è stata quella di Gear 1. In Italia la fiducia delle imprese ha risentito dell'incertezza sulle politiche economiche determinate anche dal peso del debito pubblico.