La Fda americana dà il suo ok a Perfect Day
Semaforo verde per l’ingrediente chiave: la β-lattoglobulina
Il consiglio di amministrazione dell'Università di Trento, dopo aver lungamente analizzato clausole e aspetti legali, ha dato mandato al rettore Paolo Collini di firmare la cessione di due brevetti e licenziarne un terzo a favore di Alia Therapeutics. Lo scrive Domenico Sartori sul quotidiano L'Adige. Alia è una startup nata nel Centro di biologia integrata dell'Università di Trento. È stata costituita circa sei mesi fa dai ricercatori Anna Cereseto, Antonio Casini e Gianluca Petris, responsabili della scoperta della molecola evoCas9 che taglia uno specifico segmento di dna malato e utile nell'editing genomico. La scoperta è importante perché può essere applicata a un vasto spettro di malattie, dalla cura di tumori alle malattie genetiche, ma anche allergie e infezioni virali. In questa settimana saranno firmati i contratti e sottoscritti i patti parasociali tra i soci finanziatori. L'operazione è delicata in quanto UniTn nell'autunno 2018 aveva concesso la licenza d'uso in via non esclusiva di uno dei tre brevetti alla multinazionale americana Intellia Therapeutics e l'utilizzo da parte di due soggetti dello stesso brevetto potrebbe comportare dei conflitti. Alia Therapeutics per le sue scoperte ha ricevuto ingenti finanziamenti privati tra cui 1,1 milioni da Biovelocita e 250mila euro da Trentino Invest.