Gts vuole un nuovo socio
Mediobanca sarebbe al lavoro per piazzare una minoranza
La Serie A è alla stretta finale sulla scelta dei private equity con cui condividere il progetto di media company. La scorsa domenica era il termine per la presentazione delle offerte vincolanti delle cordate dei fondi e ora le offerte al vaglio sono due: da una parte il consorzio Cvc, Advent e Fsi e dall'altra Bain Capital con Nb Renaissance. Andrea Biondi e Carlo Festa sul Sole24ORE ricostruiscono i dettagli delle due offerte. Cvc-Advent-Fsi propongono due strade alternative: una con prezzo secco di 1,6 miliardi e l'altra dall'impegno finanziario maggiore, con il meccanismo del minimo garantito, dal valore di 1,8 miliardi. Rispetto all'offerta presentata in precedenza da 1,325 miliardi, l'impianto industriale del piano resta inalterato ma misure economiche e governane sono state migliorate. In dettaglio la prima proposta prevede 1,6 miliardi di prezzo secco a cui aggiungere 300 milioni di rinuncia ai dividendi per i primi anni; una linea d'anticipo di 1,1miliardi erogabile al closing (per garantire un'iniezione di liquidità nel caso in cui si verificassero nuovi eventi tali da mettere di nuovo sotto stress finanziario i club) e infine il diritto di riacquisto futuro della quota del 10% da parte della Lega Serie A. L'equity effettivamente investito dal consorzio è in tutto circa 1,2 miliardi, pari a un multiplo di 14 volte l'ebitda. La proposta alternativa è una soluzione con il meccanismo del minimo garantito da oltre 1,8 miliardi, con 1,350 di prezzo a cui aggiungere 500 milioni di assicurazione da riconoscere ai club per colmare il delta tra il minimo garantito e risultati negativi che farebbero scattare l'assicurazione. Il tandem Bain Capital-Nb Renaissance ha proposto una partnership che prevede la costituzione di una società dedicata alla gestione e sfruttamento dei diritti audiovisivi e l’acquisto per un periodo definito del 15% dei crediti futuri relativi ai diritti audiovisivi che verranno cartolarizzati. La cartolarizzazione è stata pensata per consentire alle squadre di poter disporre ogni anno di titoli di credito. Per venire incontro alle richieste dei club, Bain e Nb avrebbero poi ridotto il numero degli anni di partnership dai 50 anni originariamente proposti in agosto a 10 anni, estendibili per altri 10, con il consenso della Lega e a fronte di un nuovo pagamento. Si aggiunge poi la rinuncia agli utili nei primi tre anni di rapporto, lasciando tutti i profitti a favore della Lega e dei club e offrendo un minimo garantito per coprire eventuali scenari negativi per i primi quattro anni. L'offerta vale 1,35 miliardi. Quest'ultima cordata avrebbe stretto un’alleanza con Stephen Ross di Relevent Sports Group e starebbe ancora discutendo con Mediapro. Per sapere chi l'avrà spuntata tra i due acquirenti si dovrà attendere l'assemblea fissata al 13 ottobre.