Sagitta (gruppo Arrow) raccoglie capitali per npl e distressed
Ok alla commercializzazione di un nuovo veicolo feeder che foraggerà un fondo master
Appuntamento a Torino il 4 marzo per conoscere la strategia governativa per rafforzare il venture capital. Nell'occasione si attende che vengano presentati gli strumenti studiati dall'ultima legge di bilancio e i relativi passaggi attuativi. Il governo dovrebbe mettere sul tavolo un miliardo di euro per il rilancio delle attività di venture capital ma ci sono diverse questioni aperte. Per esempio il decreto attuativo che deve sbloccare il mercato dei nuovi Piani individuali di risparmio. E ancora, l'innalzamento dal 30 al 40% delle aliquote delle detrazioni e deduzioni per chi investe nelle startup ma che sarà efficace solo dopo l'ok della Commissione europea. E poi c’è il progetto di un Fondo nazionale per il sostegno al venture capital presso il ministero dello Sviluppo che potrà investire a sua volta in fondi di venture capital, anche in sinergia con l’impegno previsto dal piano della Cassa depositi e prestiti, e che avrà una dotazione di 105milioni di euro da qui al 2025. Oltre che una quota non inferiore al 15% delle entrate dello Stato derivanti da utili o dividendi delle società partecipate dal Mef. In ultimo, la legge di bilancio riserva alla Cassa depositi e prestiti il diritto di opzione per l’acquisto da Invitalia (controllata del Tesoro) di una quota di Invitalia Ventures. Servono però alcuni passaggi: l’autorizzazione del ministero alla cessione da parte di Invitalia, un’apposita direttiva e una "due diligence".