L'Europa nello spazio con D-Orbit
15 milioni stanziati dalla Bei
Leaf Space ha chiuso un round di serie A da tre milioni di euro. All'aumento di capitale hanno partecipato Whysol Investments (che è stato lead investor) e Redseed Ventures, presenti da prima nel capitale. Redseed ad esempio tra il 2016 e il 2019 ha investito in azienda 1,4 milioni. Con le nuove risorse Leaf Space intende finanziare il piano di espansione infrastrutturale e commerciale. Fondata nel 2014 da tre ingegneri spaziali compagni di studi al Politecnico di Milano, Leaf Space opera come provider di servizi di connettività per microsatelliti; il suo obiettivo è costruire una rete di ascolto che vada in aiuto degli operatori satellitari nella raccolta dei dati a terra. La pmi è stata finanziata dai fondi europei Horizon 2020 e dal bando Smart&Start e oggi nel capitale Redseed e WhySol sono presenti con una quota complessiva del 62%. Inoltre da tempo sono in corso contatti con Primo Space, fondo di venture capital specializzato in campo spaziale promosso da Primomiglio con il supporto dell'Agenzia spaziale italiana. La società è in cerca di finanziamenti ma, dichiara il ceo e cofondatore Jonata Puglia, non per forza equity; sono valutate anche strade come partnership, jv o m&a. La quotazione in Italia o su altri mercati è tra gli obiettivi ma non nel breve periodo. Nel 2018 l'azienda ha siglato un contratto decennale con la svizzera Astrocast per 13 milioni di euro. La partnership prevede che le antenne di Leaf Space scarichino a terra e rendano utilizzabili i dati che Astrocast raccoglie tramite una rete di boe piazzate nell’oceano per ottimizzare le rotte delle navi. Le antenne di Leaf Space oggi sono cinque ma dai piani dovrebbero raddoppiare.