Il punto di... Ciro Mongillo - CEO & Founding Partner di EOS Investment Managamente Ltd
Il manager è nella Commissione Private Equity Mid Market di AIFI
PwC Italia martedì 7 luglio ha organizzato il webinar “Italia 2021 | Competenze per riavviare il futuro”. Al convegno digitale hanno partecipato, tra gli altri, Giovanni Andrea Toselli presidente e ad di PwC Italia, il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli e Enrico Letta, già presidente del Consiglio dei Ministri e oggi presidente dell'associazione Italia – Asean. Il mondo dopo la pandemia non sarà più lo stesso e l'evento digitale è stata l'occasione per condividere idee, sviluppare proposte e progettare azioni con esponenti del mondo delle istituzioni, della finanza e dell’impresa per capire quali scenari dovranno essere affrontati a partire dal 2021. Si è discusso di come preparare le imprese ai mercati del dopo emergenza, investimenti da fare, export e sviluppo di competenze digitali che avranno un ruolo chiave nella ripresa e nello sviluppo economico dei prossimi anni. Vincenzo Grassi, partner PwC Industrial Manufacturing & Automotive Leader, in un'intervista a MF – Milano Finanza ha spiegato che il gruppo ha individuato otto priorità per il rilancio dell'industria italiana nella fase post-covid 19. Queste riflessioni sono confluite nel report “Il futuro del settore manufatturiero Italiano” in cui si affrontano le azioni necessarie per mitigare l’impatto del virus e garantire il recupero. Le piccole e medie aziende del comparto per affrontare i prossimi anni dovranno investire su digitalizzazione, sostenibilità e altre trasformazioni. Questi processi erano già in atto ma sono stati accelerati dalla crisi pandemica. L’Italia ha un livello di maturità digitale ancora troppo limitato rispetto alla media europea, per cui servirebbero dei programmi di up-skilling digitale e incentivi al trasferimento tecnologico. Le pmi nazionali, dice sempre Grassi, sono dinamiche e creative ma hanno alcuni svantaggi, ovvero sono poco capitalizzate e non sono finanziariamente solidissime per far fronte agli investimenti necessari e per innovare processi e prodotti. Per questo motivo andrebbe favorita la loro aggregazione verticale e orizzontale. Si dovrebbe incentivare il consolidamento delle catene produttive, rafforzare il bonus aggregazioni e rivederne e la modalità di erogazione (es. trasformandolo in un credito d’imposta). Così si salvaguarderebbe know-how e occupazione. Altre azioni riguardano una semplificazione dell’accesso al credito e alla liquidità; la stesura di una politica industriale che dia priorità di intervento ai settori in cui l'Italia può competere a livello globale (che potrebbero riassorbire l'occupazione persa in filiere in crisi); sostegni all'occupazione e un piano di incentivi per la domanda e i consumi. Infine un processo strutturato per aggiornare i modelli operativi li aiuterebbe ad adattarsi alle necessità di distanziamento sociale e al blocco delle attività commerciali e produttive. Intervenire sulla manifattura, spiega Pwc, è necessario per il ruolo fondamentale che ricopre per il sistema Italia, e per la quantità di persone direttamente o indirettamente coinvolte. (oltre il 35% dei lavoratori italiani, per un totale di circa nove milioni di persone).