Permira si ritira dal processo per Healius
L'offerta era fatta in tandem con un altro fondo
In attesa di capire quando il campionato di Serie A ripartirà, resta da dirimere la questione dei diritti tv. I broadcaster - ovvero Sky, Dazn e Img - devono ancora versare la sesta rata prevista dal contratto in scadenza nel 2021. In ballo ci sono 233 milioni di euro. 18 (su 20) squadre hanno già fatturato la cifra e chiedono che i contratti siano rispettati adducendo come motivazione la mancanza di responsabilità per la situazione, condizionata da cause di forza maggiore. Le tv però si rifiutano di pagare, dato lo stop al campionato da inizio marzo, aggiungendo che tutte le proposte di rinegoziazione fatte non sono mai state accolte. Le tv, ricostruisce la Gazzetta dello Sport, hanno chiesto uno sconto sul modello tedesco con effetti anche sulla stagione prossima ma la riduzione proposta è onerosa: 120 milioni se il campionato riparte, il doppio in caso di stop definitivo. Il 13 giugno intanto è il giorno della possibile ripresa. I club che vogliono concludere la stagione sono in maggioranza ma non schiacciante perché dal punto di vista economico la ripresa potrebbe non essere un grande affare tra il mancato risparmio sugli stipendi dei calciatori e l'estensione delle polizze assicurative. Mercoledì è stata convocata in forma urgente l'assemblea di Lega che avrà tra i punti all’ordine del giorno il rapporto con i licenziatari per i diritti audiovisivi ma anche l'interesse di Cvc per una partnership di lungo periodo. Un investimento del fondo assicurerebbe liquidità ai club proprio sul fronte dei diritti di trasmissione e sarebbe un impegno decennale.