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Si complica la posizione di SoftBank in WeWork, società che affitta uffici e coworking e che nel 2019 ha dovuto rinunciare al suo grande collocamento azionario. Dopo avere negato un finanziamento da tre miliardi alla società ora SoftBank è stata citata in giudizio da un comitato speciale del consiglio di amministrazione dell'ex startup per presunte violazioni del contratto e doveri fiduciari. Andiamo con ordine. Nelle scorse settimane la società che un tempo faceva capo a Adam Neumann stava cercando di chiudere un nuovo finanziamento da tre miliardi di dollari che avrebbe dovuto portare SoftBank all'80% del capitale, senza però ottenere il controllo della maggioranza dei diritti di voto. L'investitore giapponese ha però deciso di declinare la proposta spiegando che non c'erano le condizioni per completare l’acquisto di azioni (facenti capo a Neumann e ad altri investitori iniziali). Si calcola che Softbank e le sue affiliate abbiano impegnato finora 14,25 miliardi di dollari su WeWork. Questo nuovo investimento doveva fare parte di un piano di salvataggio annunciato lo scorso autunno ma nel negare il finanziamento Softbank ha addotto due motivi: l'emergere di indagini civili e penali in cui WeWork è coinvolta da ottobre e il mancato soddisfacimento di tutte le condizioni di closing dell'accordo, tra cui il consolidamento di una joint venture in Cina. Nella causa il comitato speciale però sostiene che SoftBank fosse a conoscenza delle indagini fin da dicembre, ovvero da quando aveva firmato una modifica all'accordo, e che la mancata ristrutturazione della jv in Cina sia saltata proprio perché SoftBank avrebbe usato la sua influenza per scoraggiare alcuni investitori di minoranza nella jv. In sostanza il comitato ha dichiarato che SoftBank e il ceo Masayoshi Son soffrirebbero ora del “rimorso dell’acquirente” anche per via delle sollecitazioni dell'investitore attivista Elliott. All’inizio di quest’anno, l'hedge fund ha annunciato di avere una partecipazione sostanziale nella società giapponese e di stare spingendo per fare dei cambiamenti e migliorare le prestazioni della controllata. SoftBank dal canto suo ha accumulato debiti per 55 miliardi di dollari e ha approvato cessioni per 41 miliardi. Proprio alcuni giorni fa un'altra sua società, Oneweb, ha dichiarato fallimento dopo un mancato finanziamento da due miliardi.