Xenon va al mercato del pesce
Il fondo continua nel suo percorso di aggregazioni
Il premier italiano Giuseppe Conte ha affidato a un comitato tecnico-scientifico il compito di trovare le modalità più efficaci per uscire dal lockdown favorendo la riprese delle attività produttive. A capo di questa task force di 17 esperti c'è un nome noto del mondo del private equity e non solo: Vittorio Colao. Bresciano classe 1961, ex ad di Vodafone e Rcs e special advisor del fondo General Atlantic. Per il private equity americano il manager oggi si occupa di sviluppare strategie per la crescita degli investimenti nei settori della tecnologia e dei consumatori con un occhio di riguardo per tre Paesi: Italia, Inghilterra e Spagna. L'executive è stato per dieci anni amministratore delegato di Vodafone, che ha trasformato da operatore telefonico in un gruppo integrato nel digitale e nei media. Dopo la laurea in Bocconi e un Mba ad Harvard, Colao approda prima in Morgan Stanley e McKinsey e nel 1996 arriva in Omnitel Pronto Italia, secondo operatore di telefonia cellulare italiano di cui diventa direttore generale. La società viene comperata prima da Mannesmann poi da Vodafone e lui diventa nel 2001 responsabile per l'Europa Meridionale, il Medio Oriente e l'Africa. Dopo una parentesi in Rcs durata due anni, il manager torna in Vodafone nel 2006 e nel luglio 2008 sostituisce Arun Sarin come amministratore delegato. A capo della tlc ne guida la trasformazione industriale vendendo per 130 miliardi la partecipazione nell'americana Verizon nel 2013, puntando sull'India e acquisendo per 18 miliardi le attività nei media di Liberty. Tornando ai giorni nostri, l'organismo creato per orchestrare la fase 2 del coronavirus in Italia è composto da economisti, esperti di diritti del lavoro, innovazione e rappresentati delle professioni. Della squadra fa parte anche il presidente di Cassa depositi e prestiti, Giovanni Gorno Tempini. Mentre sono componenti di diritto il commissario Domenico Arcuri e il capo della protezione civile Angelo Borrelli. Alla task force è stato affidato il compito di mettere a punto un set di raccomandazioni che consentano all'Italia di ripartire, con la riapertura delle fabbriche e delle aziende ma con le massime condizioni di sicurezza per i lavoratori e la tenuta del sistema sanitario nazionale. Il comitato avrà un ruolo di advisor: preparerà una lista di suggerimenti ma la responsabilità politica delle decisioni spetterà al governo. Tra le raccomandazioni dovrebbero esserci l'ampia adozione dello smart working, l'ingresso al lavoro con orari scaglionati che servirà anche per non sovraccaricare i mezzi pubblici e l’utilizzo dei test sierologici per dare una “patente di immunità” a chi ha già sviluppato gli anticorpi. Nei giorni scorsi anche Corrado Passera, ceo di Illimity, ha promosso un documento chiamato “Piano d'Azione” che contiene una serie di proposte per uscire dall'emergenza, sanitaria ed economica, del coronavirus.