Sagitta (gruppo Arrow) raccoglie capitali per npl e distressed
Ok alla commercializzazione di un nuovo veicolo feeder che foraggerà un fondo master
Partita la produzione di mascherine chirurgiche grazie al protocollo di intesa tra Confindustria Moda e Cna Federmoda, redatto dallo Sportello Amianto Nazionale e supportato, sin dalla fase di lancio del progetto, da PwC Italia. Entro tre settimane si passerà dagli attuali 350mila pezzi al giorno a 1,450 milioni. A breve partirà anche la produzione di dispositivi quali camici, calzari e copricapi. Sia Confindustria Moda sia Cna Federmoda si erano attivate per fronteggiare l’emergenza Covid-19. La prima aveva lanciato una campagna per la raccolta delle candidature delle aziende del tessile-moda per fornire tessuto-non-tessuto e riconvertire la produzione in quella di mascherine che scarseggiano. La seconda aveva lanciato una call verso i propri associati per la raccolta di manifestazioni d’interesse per collaborare nella produzione di mascherine o altri dispositivi di protezione individuale per aiutare a superare la carenza degli stessi. Con l'aiuto di PwC Italia, che ha amplificato gli appelli, in pochi giorni si sono fatte avanti più di 200 aziende. La società di consulenza ha anche messo in campo un progetto probono per aiutare chi sta riconvertendo e chi riconvertirà la produzione di dispositivi individuali di protezione. A 96 ore dal decreto Cura Italia – il cui articolo 5 riguarda gli incentivi per la produzione e la fornitura di dispositivi medici - sono state riconvertite il 15% delle aziende candidate del circuito moda. Le altre sono in attesa di test da politecnici e/o autorizzazione dal Ministero. La produzione è in costante aumento e gran parte dei laboratori di confezione aggregati concentreranno il loro lavoro su presidi di conforto per l’immediata e più prossima collettività.