La Fda americana dà il suo ok a Perfect Day
Semaforo verde per l’ingrediente chiave: la β-lattoglobulina
Nuovi guai per Bio-On, società di biopolimeri travolta dall’indagine Plastic bubbles. Il tribunale di Bologna ha dichiarato il fallimento della controllata Sebiplast, riscontrando lo stato di insolvenza irreversibile. L'azienda, che faceva capo per metà a Bio-On e per l’altra al gruppo Maccaferri, era stata creata per produrre bioplastiche dagli scarti dello zucchero nell’ex zuccherificio Eridania di San Quirico, a Parma. La società, che oggi conta 54 dipendenti, secondo le previsioni doveva portare alla nascita di uno stabilimento da 10mila tonnellate all’anno di bio-plastiche andando al contempo a risolvere il problema della crisi del comparto zucchero ma alla fine non è mai decollata. È stata la stessa Sebiplast, la settimana scorsa, a chiedere il fallimento. Non solo Bio-On, che attualmente è guidata da un amministratore scelto dal tribunale, ma anche Maccaferri versa in difficoltà. Il gruppo sta lavorando a un piano di risanamento e ha chiesto il concordato per varie società controllate. Il declino di Bio-On, arrivata a valere 1,31 miliardi, è iniziato il luglio scorso quando il fondo attivista americano Quintessential Capital Management ha divulgato un report in cui venivano riportate diverse irregolarità. Nel frattempo alcuni risparmiatori coordinati dall'avvocato Marcello Pistilli stanno andando all'attacco di Ey perché in qualità di società di revisione di Bio-On avrebbe potuto individuare eventuali irregolarità.