La Fda americana dà il suo ok a Perfect Day
Semaforo verde per l’ingrediente chiave: la β-lattoglobulina
Sempre più attenti alla salute, alla qualità dei prodotti e alla sostenibilità. È il ritratto che Pwc Italia fa degli esponenti delle generazioni Z e Millennials in occasione del 24 Pambianco Fashion&Luxury Summit. Lo studio è stato condotto su un campione di oltre 2mila tra Millennials (62% del totale, nati tra metà degli anni 80 e la metà degli anni 90) e iGen (38%, nati dal 1995 al 2010). Il primo dato che emerge è che il principale driver d'acquisto è la qualità. Il 69% degli intervistati la ricerca infatti nei capi d’abbigliamento acquistati (in crescita del 6% sul 2018), e il 74% nei propri accessori (con un incremento del 14% rispetto al 2018). Questo si traduce nella maggior parte dei casi nella scelta di prodotti Made in Italy, tanto che per tre giovani su cinque diventa determinante comprare prodotti italiani perché indice di maggior qualità. Se questo significa anche un prezzo più alto, i giovani non si lasciano spaventare. Il 90% degli intervistati è disposto a pagare un premium price per l’acquisto di prodotti fashion realizzati in modo etico e sostenibile. In particolare, il 28% è disposto a spendere di più per marchi noti per le loro pratiche di sostenibilità, il 24% per prodotti realizzati in modo sostenibile o eco-friendly. Tra le priorità dei consumatori più giovani anche il benessere personale e dell’ambiente: il 28% dei Millennials e il 41% degli iGen sono “Attivisti Personal & Planetary Health” e considerano la salute personale e del pianeta un aspetto fondamentale nelle scelte d’acquisto. Essenziale quindi per conquistare questi target generazionali è la chiarezza di informazioni sulla filiera produttiva. Millennials e GenZ si informano sulle aziende da cui acquistano e per farlo navigano sul web, in primis sul sito web del rivenditore e poi sui social media. Il 45 % dei giovani italiani sceglie intenzionalmente brand sostenibili o socialmente responsabili (contro il 37% del 2018) e il 30% di loro ritiene che le aziende siano sufficientemente trasparenti sulla filiera produttiva dei propri capi e accessori.