Xenon va al mercato del pesce
Il fondo continua nel suo percorso di aggregazioni
Si terrà a metà settimana un consiglio di amministrazione straordinario di Cassa Depositi e Prestiti in cui saranno chiariti i dubbi degli azionisti su Progetto Italia, il piano di fusione - firmato Salini Impregilo e Cdp - dei soggetti italiani in crisi nel settore delle costruzioni (come Astaldi e Condotte) in un’unica società privata. L'aggregazione porterebbe alla creazione di un unico grande polo da 12-14 miliardi di fatturato. Il Tesoro e le fondazioni bancarie però avrebbero chiesto maggiori dettagli sui numeri di Salini e sulle potenzialità del gruppo ma anche sullo stato di salute del settore delle costruzioni dove le situazioni di crisi, soprattutto per le piccole imprese, si stanno moltiplicando. Con questo progetto da parte sua Cassa Depositi e Prestiti è disposta a valutare un intervento di sistema che non si limiti al solo salvataggio di Astaldi ma tra le questioni da chiarire ci sono l'ammontare della aumento di capitale per Salini e l'assetto del progetto. Per ora si parla di una ricapitalizzazione di 600 milioni di euro, di cui 250 apportati dalla Cdp e un cda composto da 15 membri: 9 espressione di Salini, 5 di Cdp e uno delle minoranze, a cui si affiancherà un comitato strategico.