Scelte le protagoniste della seconda giornata del Milan Fintech Summit
Aperte le iscrizioni per seguire l’evento in digitale il 10 e 11 dicembre 2020
Il cda di Cdp Venture Capital SGR – Fondo Nazionale Innovazione ha deliberato l’istituzione di un veicolo denominato Fondo Rilancio, che accoglie la dotazione di 200 milioni di euro affidati dal ministero dello Sviluppo Economico a sostegno delle startup e pmi innovative in Italia, nella fase di ripartenza dall’emergenza Covid-19. Le risorse sono state assegnate, con decreto attuativo dell’art. 38 comma 3 del Decreto Legislativo Rilancio del 1° ottobre, dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Il Fondo Rilancio ha una durata massima di 10 anni dalla data di chiusura del periodo di sottoscrizione, estendibili per altri cinque. La durata del periodo d'investimento è entro cinque anni dall'avvio dell'operatività. Lo strumento contribuirà a supportare e rafforzare il raccordo tra gli operatori dell’ecosistema del venture capital italiano. Con il Fondo Rilancio, infatti, saranno gli investitori qualificati e regolamentati che operano sul territorio a segnalare le startup e le pmi innovative in cui stanno per investire o hanno investito nei sei mesi antecedenti l’entrata in vigore del dl Rilancio, nel rispetto dei requisiti stabiliti dal decreto attuativo. In questo modo i finanziamenti saranno realizzati in matching con gli investitori accreditati. Il capitale investito da Cdp Venture Capital SGR ammonterà a un massimo di quattro volte il valore di quanto da essi investito, nel limite complessivo di un milione di euro per singola startup o pmi investita. Gli investimenti iniziali saranno effettuati con finanziamenti convertendo, mentre gli eventuali round successivi si realizzeranno tramite l’investimento in equity. Le aziende oggetto di investimenti da parte del Fondo Rilancio dovranno avere sede e attività in Italia e mostrare potenzialità di sviluppo in base a crescita di ricavi e clienti, oppure un piano industriale triennale sostenibile, o contratti o partnership strategiche o sulla base di brevetti depositati. Nel primi sei mesi il fondo prediligerà le imprese che nel primo semestre del 2020 abbiano concluso positivamente l’istruttoria per l’incentivo Smart&Start Italia oppure subito una riduzione del fatturato di almeno il 30% rispetto a uno dei semestri del 2019.