Open Fiber, arriva l'offerta di Macquarie
Il fondo valuta l'azienda tra i sette e gli otto miliardi
Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, Enel potrebbe restare azionista di minoranza di Open Fiber e partecipare al progetto della rete unica con Tim. Si tratta per ora di un orientamento non ancora definitivo ma l’opzione è ritenuta probabile da chi sta lavorando al dossier. Gli occhi sono puntati sul cda del gruppo elettrico del 23 novembre. All'ordine del giorno c'è il nuovo piano industriale, ma il board potrebbe anche chiarire cosa intende fare con la società di rete in fibra ottica (di cui ha il 50%), alla luce dei progetti tra Tim e Cassa Depositi e Prestiti e della proposta da 3,5 miliardi di Macquarie. Fino a poco tempo fa si pensava che il gruppo avrebbe venduto tutta la sua partecipazione al fondo australiano e alla Cassa. Quest'ultima vorrebbe arrivare al momento della fusione con Fibercop in una posizione di maggioranza di Open Fiber così da poter gestire il processo di integrazione tra le due reti. Poi, anche per via delle sollecitazioni del governo, qualcosa è cambiato. Stando alle indiscrezioni Cdp dovrebbe avere la maggioranza di Open Fiber restando al 50%. Enel cederebbe a Macquarie il 40% e manterrebbe per sé il 10%. Alla quota sarebbero legati diritti di governance.