Primo minibond per Olpneus
L'emissione si inserisce in una strategia di diversificazione delle fonti finanziarie
Unicredit ha sottoscritto un prestito obbligazionario da cinque milioni di euro emesso, tramite la controllata Aea, dall'impresa marchigiana Loccioni specializzata nel settore dei sistemi automatici di misura della qualità dei prodotti e dei processi industriali. Il prestito è strutturato con una durata di 48 mesi ed è assistito dalla garanzia del Fondo Centrale di Garanzia. Loccioni, fondata nel 1968, ha sedi in Germania, Stati Uniti, Cina, Giappone, India e collabora con aziende di diversi settori: dall'automotive all'elettrodomestico, dall'ambiente al medicale, dall'energia all'areonautica. Gli ambiti di sviluppo delle sue soluzioni hi-tech riguardano la mobilità, l'energia, il benessere e l'ambiente. In ciascuno di questi l'azienda affianca clienti e partner e con loro sviluppa soluzioni su misura, integrando tecnologie e discipline quali intelligenza artificiale, robotica collaborativa, sensor fusion, data science, per il miglioramento della qualità. Secondo quanto riferisce Unicredit, si tratta del primo minibond “sostenibile”, con finalità green e social insieme, emesso in Italia da una società industriale. I suoi proventi saranno utilizzati dall'impresa per investimenti finalizzati a potenziare il suo percorso di crescita attraverso progetti con positivi impatti ambientali e sociali. Più in dettaglio Loccioni ha individuato alcuni progetti "green" e "social" sui quali concentrare gli investimenti. Ad esempio: il progetto Leaf Community, la micro-grid eco-sostenibile che comprende i laboratori Loccioni, alcune abitazioni residenziali a zero emissioni di CO2, la produzione e l'accumulo di energia rinnovabile dal sole, dall'acqua e dalla terra, con la gestione ed ottimizzazione dei flussi energetici.Lo sviluppo prevede inoltre la realizzazione dei cosiddetti “Nomadic Labs”, destinati al collaudo dei nuovi componenti dell'auto elettrica (motori e assali elettrici, inverter, batterie). Moduli energeticamente autosufficienti, removibili, che evitano il consumo di suolo, recuperano l'energia utilizzata durante il test e danno nuova vita alle batterie esauste delle auto elettriche. In progetto anche una sperimentazione di storage stagionale con idrogeno.