I fondi di private equity hanno aperto il dossier per il gruppo Antichi sapori dell’Etna, azienda nota soprattutto per il marchio di pistacchi Pistì. A riportarlo è Carlo Festa sul Sole 24 Ore, che aggiunge che dopo diverse avance dai private equity la società avrebbe affidato un mandato all’advisor Vitale. Il gruppo di Bronte è stato fondato nel 2001 da Nino Marino e Vincenzo Longhitano, all’epoca appena ventenni, che avevano deciso di scommettere in un progetto capace di coniugare la vocazione dolciaria siciliana ad un moderno modo di fare impresa. I pistacchi sono l’elemento base della produzione di vari prodotti, come colombe, torroni e panettoni. Il gruppo negli anni è in continua crescita: il 2019 si è chiuso con 44,5 milioni di euro di fatturato e una crescita del 54,4% rispetto all’anno precedente. Anche il 2020 si è chiuso in positivo perché il giro di affari non avrebbe risentito degli effetti della pandemia, e l’esercizio dovrebbe chiudersi con un fatturato vicino ai 60 milioni di euro e una marginalità del 13%. La crescita di Pistì è sicuramente supportata dalla presenza del marchio in mercati esteri strategici, come Australia, Spagna e Stati Uniti.