È stata presentata a Roma la nuova edizione del Report Calcio, sviluppato dal Centro Studi Figc insieme a PwC e Arel (Agenzia di ricerche e legislazione). In sintesi il calcio si conferma come il principale movimento sportivo italiano con 28 milioni di tifosi, 4,6 milioni di praticanti e circa 568mila partite ufficiali disputate ogni anno, di cui il 64% di livello giovanile. Un movimento che genera da solo un impatto socio-economico da tre miliardi di euro nella stagione 2017-2018. Al dato contribuisce anche l'attività femminile ha visto crescere sia il numero di spettatori (nel 2017/2018 +8,4%) sia di tesserate. Negli ultimi 10 anni queste ultime sono passate da 19mila a 26mila e si stima che dopo l'ultimo mondiale di Francia il numero delle iscritte sia destinato a aumentare. Il giro d'affari del calcio professionistico è in crescita. Il valore della produzione dei tre campionati professionistici ha superato per la prima volta i 3,5 miliardi, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. Per la serie A questo dato è aumentato del 5,7% ma la differenza tra grandi e piccole squadre resta marcato: oltre la metà di questa cifra (54%) generato da soli cinque squadre: Juventus, Inter, Roma, Milan e Napoli. La principale fonte di ricavi continua a essere rappresentata dai diritti tv, che nonostante una leggera flessione continuano a pesare per circa un terzo del valore complessivo mentre la crescita dei ricavi maggiore è quella riferibile all'acquisto di ingressi allo stadio (+22,4%): 300 milioni di euro e un milione di spettatori in più rispetto alla stagione precedente. La novità di questo ultimo Report Calcio 2019 è una sezione che analizza i risultati di un programma di studio, fatto con la Uefa, e finalizzato a rappresentare i benefici della pratica calcistica e il loro impatto sul Paese. Attraverso un algoritmo, denominato “social return on investment model”, si è calcolato che questo impatto è di circa 3,01 miliardi di euro nel 2017-2018. Le ricadute sono su diversi settori: quello economico con 742,1 milioni di contributo diretto all’economia nazionale, sociale (i benefici prodotti dall’attività calcistica hanno portato a1051,4 milioni di risparmio economico) e sanitario (1.215,5 milioni in termini di risparmio della spesa sanitaria), insieme a quello delle performance sportive. Il report si conclude con un capitolo sulla governance delle squadre. Negli ultimi sette anni i proprietari dei club hanno operato interventi di ricapitalizzazione del valore complessivo di 2,4 miliardi di euro. Le proprietà delle squadre, nel calcio professionistico, sono riferibili per il 31% dei casi a una persona fisica, nel 57% a una persona giuridica italiana e nel 12% a una persona giuridica estera.