La voce che circolava da tempo è confermata. Nel prossimo consiglio di amministrazione di Cdp, che si terrà il 24 ottobre, Massimo Tononi si dimetterà da presidente. Le dimissioni sono certe. Il banchiere avrebbe informato l'azionista di maggioranza (il Ministero dell'economia e delle finanze) e i vertici delle principali fondazioni che lo hanno designato. Motivo dell'allontanamento, secondo i rumors, la divergenza di visioni con l'amministratore delegato Frabrizio Palermo. All'ex banchiere di Goldman Sachs sarebbe stato offerto di andare a occupare la presidenza di Tim (partecipata da Cdp, oltre che Vivendi ed Eliott) ma avrebbe declinato l'offerta. Per statuto sono le fondazioni, azioniste di minoranza, a dovere indicare il nome del nuovo presidente ma attualmente si presentano divise e non hanno ancora trovato l'accordo sul successore di Tononi. La rosa di nomi interni al mondo delle fondazioni prevede: Francesco Profumo, presidente dell’Acri e della Compagnia San Paolo; l’ex presidente di Fondazione CariSpezia Matteo Melley e l’ex presidente di Fondazione CrFirenze Umberto Tombari. Tra gli esterni si valutano invece personalità con esperienza finanziaria, come già avvenuto per Tononi. Si fanno i nomi di Donato Iacovone, managing partner di EY per Italia, Spagna e Portogallo, Vittorio Grilli, ex direttore generale del Tesoro e ex ministro dell’Economia, ora banchiere di JP Morgan, e Giovanni Gorno Tempini, ex amministratore delegato di Cdp. Se non verrà individuato a breve il candidato alla presidenza, probabilmente verrà chiesto al dimissionario Tononi di rimanere al suo posto fino al prossimo cda di novembre.